I diritti dei consumatori nell’ambito dell’RC auto non sempre sono tutelati. Spesso, infatti, può accadere che gli automobilisti rischino di trovarsi in balìa di compagnie assicurative poco trasparenti. Un esempio lampante di questa situazione sono le clausole vessatorie, ossia quelle clausole contrattuali che creano un significativo squilibrio a danno del consumatore, vedendo così minati i suoi diritti in tema di RC auto.
Nel caso dell’RC auto, queste clausole possono limitare il diritto al risarcimento, imporre l’utilizzo di carrozzerie convenzionate o addirittura prevedere penali per chi non si adegua. Un vero e proprio sopruso che danneggia non solo gli automobilisti, ma anche l’intero settore dell’autoriparazione, creando distorsioni della concorrenza e mettendo a rischio la qualità e la sicurezza delle riparazioni.
Per contrastare questo fenomeno, le associazioni dei consumatori hanno deciso di scendere in campo, unendo le forze con altri attori lavoratori del settore, come carrozzieri, periti e persino il Sindacato nazionale agenti di assicurazione. Insieme, hanno lanciato un appello al Governo e al Parlamento, chiedendo un intervento legislativo che ponga fine a questa situazione di squilibrio.
La proposta, presentata sotto forma di emendamento al Ddl concorrenza, mira a garantire il diritto degli assicurati di scegliere liberamente l’officina di riparazione, senza subire penalizzazioni o limitazioni nel risarcimento. Un passo importante per ristabilire la trasparenza e la correttezza nel mercato dell’RC auto, tutelando i diritti dei consumatori e garantendo una concorrenza leale tra gli operatori del settore.
La battaglia contro le clausole vessatorie è appena iniziata, ma la mobilitazione di un fronte così ampio e variegato lascia ben sperare in un esito positivo. La posta in gioco è alta: il diritto dei consumatori a un equo risarcimento e la libertà di scelta nel mercato dell’autoriparazione.
L’art. 148 comma 11-bis del Codice delle assicurazioni
Al centro della disputa tra consumatori e compagnie assicurative c’è l‘articolo 148, comma 11-bis del Codice delle Assicurazioni. Questa norma, introdotta per tutelare gli assicurati, sancisce il diritto di “ottenere l’integrale risarcimento per la riparazione a regola d’arte del veicolo danneggiato avvalendosi di imprese di autoriparazione di propria fiducia”.
In parole povere, la legge ti garantisce la libertà di scegliere il carrozziere a cui affidare la riparazione della tua auto a seguito di un sinistro, senza dover per forza ricorrere alle officine convenzionate con la compagnia assicurativa. Un diritto sacrosanto, che dovrebbe mettere al riparo da eventuali pressioni o condizionamenti da parte dell’assicurazione.
Tuttavia, nella realtà dei fatti, questo diritto viene spesso disatteso. Molte compagnie assicurative inseriscono nei contratti clausole che limitano o addirittura annullano il risarcimento per chi non si rivolge ai carrozzieri convenzionati. Queste clausole, definite “vessatorie” perché creano uno squilibrio a danno del consumatore, possono prevedere penali, franchigie più elevate o addirittura l’esclusione totale del risarcimento.
Una situazione paradossale, che contraddice lo spirito della legge e lede i diritti degli assicurati. L’art. 148 comma 11-bis del Codice delle assicurazioni dovrebbe essere una garanzia di libertà di scelta e di equo risarcimento, ma nella pratica si trasforma spesso in un’arma a doppio taglio, che limita le opzioni degli automobilisti e li costringe a sottostare alle imposizioni delle compagnie assicurative.
Questa situazione non solo danneggia i consumatori, ma crea anche una distorsione del mercato dell’autoriparazione, favorendo le officine convenzionate e penalizzando quelle indipendenti. Un circolo vizioso che rischia di compromettere la qualità e la sicurezza delle riparazioni, oltre a mettere a repentaglio l’occupazione nel settore.
La proposta di emendamento al Ddl concorrenza
Per far fronte alle clausole vessatorie e all’elusione dell’art. 148 comma 11-bis del Codice delle Assicurazioni, le associazioni dei consumatori, insieme ad altri attori del settore, hanno proposto un emendamento al Ddl concorrenza. Questa modifica legislativa mira a riequilibrare il rapporto tra assicurati e compagnie assicurative, tutelando i diritti dei consumatori e garantendo una sana concorrenza nel mercato dell’autoriparazione.
L’emendamento proposto introduce un divieto esplicito per le compagnie assicurative di inserire nelle polizze RC auto clausole che limitino o escludano il risarcimento per chi non si rivolge ai carrozzieri convenzionati. In particolare, l’emendamento vieta l’introduzione di:
- Limitazioni e decadenze negli indennizzi e nei risarcimenti: ad esempio, l’applicazione di franchigie più elevate o la riduzione dell’importo del risarcimento.
- Discriminazioni nei massimali e nelle franchigie: trattamenti diversi per chi sceglie un carrozziere convenzionato rispetto a chi si rivolge a un’officina indipendente.
- Penali o rivalse di qualsiasi natura: addebiti aggiuntivi o richieste di rimborso per chi non utilizza i servizi dei carrozzieri convenzionati.
L’obiettivo dell’emendamento è chiaro: garantire agli assicurati la piena libertà di scelta del carrozziere, senza subire penalizzazioni o ricatti da parte delle compagnie assicurative. In questo modo, si vuole promuovere una maggiore trasparenza e concorrenza nel mercato dell’autoriparazione, a vantaggio sia dei consumatori che degli operatori del settore.
L’approvazione di questo emendamento rappresenterebbe un passo importante verso un mercato RC auto più equo e trasparente. Un mercato in cui i diritti dei consumatori sono rispettati e in cui la concorrenza tra le officine di riparazione è basata sulla qualità del servizio offerto, non su accordi esclusivi con le compagnie assicurative.